martedì 25 ottobre 2011

SIC


Super Sic, sembra il nome di un super eroe dei fumetti invece e il sopranome di un grande campione che ora non c'è più "Marco Simoncelli". Assieme al suo amico "Vale" si sono ritagliati questi due personaggi della fantasia il dottore "THE DOCTOR" per Valentino Rossi e "SUPER SIC" per Marco Simoncelli i due condivedevano quasi tutto e si allenavano assieme su qualsiasi cosa che avesse un motore e delle ruote, ma ora il destino ha voluto dividere questi due amici, ora SIC non ha più il suo mantello da super eroe ma al suo posto si è cucito un bel paio di ali bianche, ora sfreccia e piega la sua moto con il numero 58 nei cieli del paradiso.
Una moto che non ha un motore fatto di ingranaggi, valvole, pistoni ma ora il vero motore è il suo cuore che continua a battere tra di noi in modo diverso ma è sempre tra noi, che batte nei piloti che corrono ancora sui circuiti del mondo perché lui era un pilota che amava la velocità, le piste, le gare e si divertiva a fare ciò che gli riusciva molto bene ... vincere.
Mi fa piacere pensare che alla sua vista San Pietro gli ha consegnato le chiavi della sua nuova moto con cui insegnerà agli angeli a correre su quella distesa infinita di nuvole bianchissime, lo immagino con la sua tuta in pelle bianca ed il suo casco che racchiude la sua inconfondibile chioma di capelli.
La notizia della sua morte l'ho appresa da una mia amica a Milano in una paura durante un corso e mi dice sai è morto Simoncelli ... ed io Simoncelli chi? e lei il pilota del motomondiale............. impietrito un colpo secco e forte al cuore... non può essere il SIC.... poi durante la paura per il pranzo con un amico a vedere su internet le notizie sull'accaduto e ho visto il video dell'incidente, un incidente anomalo, strano, io ho avuto come prima impressione che lui era già via prima che l'altra moto lo colpisse e poi l'immagine, la scena del casco che rotola sulla pista e poi sul prato... quel casco che, come per Sansone quando ha perso tutte le sue forze con il tagliato dei capelli, lo stesso per Marco aveva perso la cosa più preziosa la vita.
Il vuoto che lascia Marco è bello grande visto che sono stato un motociclista pure io ed ho cavalcato per km e km la mia moto, una moto che assomigliava a quella che guidava lui, una Honda, abbiamo provato lo stesso brivido per la velocità, le stesse emozioni di piegare in curva e di uscire veloce per poi affrontare la curva successiva, le staccate e le sgasate, il rituale di mettere la tuta, il casco, i guanti sempre nello stesso modo e sempre con la stessa sequenza con quella forma di superstizione e le risate tra amici durante le scorribande fatte in sella ai nostri centauri.
Marco ti chiedo un grosso piacere ora che corri tra i cieli e gli angeli porta questo messaggio a mio papà digli che gli voglio un sacco di bene e che mi manca...
Grazie Sic il tuo numero rimarrà sempre impresso in me..
Addio campione...