giovedì 9 giugno 2016

LA TRIBU'









Molto spesso sparisco da questo mio blog per poi ritornarci quando ho qualcosa da comunicare oppure quando sento la necessità di scrivere, così da lasciare un segno che mi ricorderà questo preciso momento mentre ho iniziato a stendere queste prime righe.
In questo periodo di latitanza ho avuto modo di fare alcune esperienze che alla fine sono state Divine perché in qualsiasi caso mi hanno portato a essere qualcosa che prima non ero, mi hanno trasformato in qualcuno, che è più vicino a quello che sono realmente nel profondo dell’anima.
Questo post scaturisce dopo alcune riflessioni che ho fatto sull’importanza dell’unione, unione tra esseri umani, ma anche unione tra tutto ciò che è l'universo, quali sensazioni porta a considerarsi parte dell’unità, sembra un paradosso ma non lo è, pensate all’oceano, ecco l’oceano è formato da un'infinità di gocce, quelle gocce siamo noi presi singolarmente ma nell’oceano quelle gocce non possono essere distinte.
La riflessione più importante è stata quella sulla società in cui viviamo che ci ha portato sempre più a isolarci, a porre dei muri, ad innalzare delle barriere, questo lo dimostra le migliaia di ragazzini, e non solo, che sono sempre curvi sullo schermo del loro smarthphone anche quando si ritrovano con gli amici. Penso ai tempi della mia gioventù, e mi viene un po’ di nostalgia, per come ci divertivamo a rincorrere un pallone mezzo sgonfio, a fare le gare con le biciclette, a giocare a nascondino nelle sere d’estate, a fingere di essere dei supereroi come quelli dell’unico cartone animato che vedevamo “Goldrake ufo robot”, ci serviva poco per essere felici e spensierati. Sono impressi in me come ricordi indelebili i momenti passati seduto fuori casa con i miei nonni e con i vicini ad ascoltare racconti e storie di quelle persone alle quali portavamo tanto rispetto perché le consideravamo degli esempi da seguire, persone che avevano fatto anche l’esperienza della guerra, persone sagge perché erano sempre pronte a darti un consiglio ma allo stesso tempo ferree nell’educare e nel rispettare i principi. Ora queste cose non si fanno più, non ci si saluta nemmeno tra vicini di casa quando ci s'incontra sulle scale del palazzo dove abitiamo, siamo completamente degli estranei, se suona l’allarme nella casa a fianco della nostra nemmeno usciamo a vedere cosa sta succedendo.
Poi ricordo le popolazioni del passato com'erano organizzare, come venivano costruite le città, i castelli, le tribù, e da qui vedo che tutto era circolare studiato per proteggere e per rimanere uniti, dove al centro c’era la persona o le persone più sagge, come per esempio nelle tribù degli indiani d’America. Perché con il passare degli anni si sono rotti sempre più questi legami e ora siamo soli ed in conflitto con tutti dal vicino di casa, al nostro compagno di banco, siamo in competizione su tutto, cerchiamo di arrivare più in alto degli altri senza badare o avere cura se qualcuno case e non riesce a rialzarsi, dobbiamo dimostrare che siamo più forti, più ricchi, più belli, ma se poi andiamo a vedere come siamo dentro troviamo il vuoto assoluto, la nostra vita si limita alla macchina, al posto di lavoro, alla palestra, al parrucchiere, alla bella casa, tutta immagine ma nella sostanza “Zero”. Il perché è semplice ti tutto questo, perché è più facile tenere controllati i singoli individui che gruppi che hanno gli stessi principi e che seguono gli stessi valori. Negli anni si è sempre cercato di sterminare le tribù perchè rappresentavano una minaccia per i poteri che vogliono governare il mondo, vedi le tribù indiane, le tribù degli indigeni, tribù africane, che a distanza di migliaia di anni stanno ancora lottando per mantenere vive le loro usanze e le loro tradizioni.
In questo periofo ho trovato una nuova casa, e questa nuova casa di chiama “Tribù dell’Uno”, un insieme di persone straordinarie, che credono in un progetto che è quello di riportate l’unità, che credono in un nuovo mondo dove tutto è governato dall’amore per quello che ci circonda, persone che sono delle anime pure, persone che quando le vedi ti senti già a casa, persone che non hanno paura di andare controcorrente, anche se, costa fatica e sacrificio, persone che credono in quello che sono e non in quello che la società vuole che siamo, persone che hanno deciso di togliersi la maschera e di mostrare il loro vero volto, persone che si sentono parte dell’uno universale.
Vi ringrazio tutti per quello che mi state dando e per quello che siete, per me siete stati come il fiammifero che ha acceso una candela in una stanza buia e questo mi ha permesso di vedere, ma non vedere con gli occhi ma vedere con il cuore perché quella candela ha illuminato la stanza del mio cuore. Grazie Tribù.

giovedì 31 dicembre 2015

Considerazioni sul 2015







Eccoci qua un altro anno se ne sta andando e come ho fatto negli ultimi anni mi prendo qualche minuto per fare un piccolo bilancio, un breve viaggio nella memoria di questo 2015.
Se guardo dentro il contenitore 2015 vedo un sacco di cose, qualcosa ben ordinata, altre un po’ alla rinfusa, però in entrambi i casi mi sono servite tutte quelle cose. Ci sono nuove persone che ho incontrato e persone invece che se ne sono andate, ci sono progetti che hanno subito uno stallo, ed altri progetti che sono iniziati, ci sono scelte giuste è scelte sbagliate, se così si può dire, ci sono state visioni che nel corso dell’anno hanno subito delle modifiche, ci sono impegni pesi e potati a termine con successo, ci sono situazioni che hanno fatto crescere la mia autostima, ci sono situazioni che mi hanno disgustato e situazioni che mi hanno reso felice, amici ritrovati dopo anni con i quali sono iniziate cose fantastiche, ci sono state scoperte che non mi aspettavo e altre che speravo succedessero e sono successe e molte alte cose che fanno parte della mia anima e non è il luogo dove descriverle.
Due persone devo ringraziare per il loro aiuto, anzi sono tre, la prima è me stesso perché, come faccio spesso ultimamente, anche quest’anno ho deciso di lavorare su me stesso e andare ancora più in profondità, la seconda persona che devo ringraziare e Cristina Baldi che da quando ci siamo conosciuti nel 2014 per me è sempre stato un grandissimo specchio per come sono e ci siamo travati spessissimo a parlare e con il nostro parlare mi ha aiutato molto per vedere e superare certe situazioni. Posso dire che Cristina è una donna tenace, sembra un mastino per come affronta  le cose, ma ho scoperto un lato di lei che mi ha mostrato una donna con delle fragilità e con delle cicatrici che sono speculari alle mie, una donna con una anima immensa e con una consapevolezza disarmante. La terza persona che devo ringraziare e Ombretta Pardini, conosciuta  negli ultimi mesi con la quale ho iniziato un percorso che mi sta aiutando tantissimo a ritrovare un mio equilibrio e la mia serenità, con la sua gentilezza riesce a vedere oltre quello che le normali persone vedono e ti guarda dentro dicendoti nei modi e tempi giusti cosa sei veramente e questo suo modo di operare mi ha fatto  conoscere e riscoprire chi sono.
Un gradissimo abbraccio la mando ai ragazzi della squadra di calcio a5 del Garda categoria Csi, con i quali ho condiviso vittorie e sconfitte, raggiungendo un buon risultato, ma oltre a questo quello che mi porto dentro è l’amicizia che si è creata e la stima da parte di ognuno, Ragazzi siete dei Campioni sia in campo che fuori, avete un posto speciale nel mio cuore.
Una grande scoperta e degli amici ritrovati sono stati Nicola Quintarelli e Marco De Luca, amici ritrovati dopo anni e con grandissima sorpresa notare che hanno fatto e stanno facendo un percorso simile al mio, e da loro sto attingendo tantissime informazioni e tantissimo entusiasmo per continuare sulla mia strada.
Altro passo importante di quest’anno è stata la giornata con Neale Donald Walsh a Peschiera, la conoscenza di questa persona che con il suo aspetto semplice, il suo fare allegro e scherzoso, ma poi quando espone le sue conversazioni con Dio e le risposte a domande che gli vengono poste mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, giornata che mi ha arricchito tantissimo ed un altro tassello che va ad incastrarsi perfettamente nel mio puzzle.
Quest’anno mi sono avvicinato anche al buddismo per capire anche questa cosa perché era da un po’ che mi girava attorno questo Buddha, quindi ho deciso di vedere cosa e dove mi portava anche questa cosa, anche qui mi si è aperto un mondo che non conoscevo affatto ed ho conosciuto persone che l’aggettivo più appropriato è “Miracolose”, una fede, una devozione, una curiosità che mi hanno aperto gli occhi su cosa vuol dire fede e fede in se stessi.
Altro step è stata la conoscenza della nuova medicina germanica del Dottor Hamer, che ulteriormente ha confermato la mia idea sulla medicina tradizionale, confermando che ad oggi le case farmaceutiche hanno solo l’interesse che noi non guariamo mai e di trovare sempre qualcosa per farci sentire ammalati. Questo ha fatto sei che conoscessi un altra persona molto in gamba il Dott. Roberto Tonini.
Non per ultimo qualche settimana fa ho avuto il piacere di conoscere Steve Russo e da quale è partito un bellissimo progetto “La Tribù dell’Uno” , progetto anche in fase embrionale ma che sicuramente avrà un successo strepitoso solo per il fatto delle persone che per il momento fanno parte di questo Tribù, persone con un energia fortissima, stare con loro veramente ti riscalda il cuore e l’anima, persone con un amore speciale, infinito, grandioso, caloroso che quando le vedi già stai meglio perché emanano questo amore da ogni poro della loro pelle. W LA TRIBU’ DELL’UNO.
E un ringraziamento speciale va alla mia compagna Sara e a mia figlia Gaia due donne che fanno parte della mia vita e che mi accompagnano lungo la strada chiamata vita, beh di mia figlia cosa posso dire è straordinaria, unica, e una grandissima maestra, da lei ogni giorno ricevo spunti per migliorare me stesso, e una bimba di una tale forse e potenza esagerata, una donnina così piccola ma con un energia scoppiettante, è un caterpillar non si ferma davanti a nulla. Gaia il papà di ama con tutto il suo cuore, auguri che il 2016 ti porti ad essere ancora una donna migliore, auguri “Patata”.
La mia compagna che a suo modo mi sostiene nelle scelte che faccio e che ho fatto, una donna che anche lei non si ferma mai, una mamma instancabile e un esempio anche per Gaia, una donna forte e fragile allo stesso modo, con un cuore grande dove so che io occupo un posto speciale come lei lo occupa nel mio.

Ora auguro a tutti coloro che leggeranno e anche a quelli che non leggeranno queste mie parole, un 2016 felice, sereno, straordinario, ricco, amorevole, gioioso, allegro, speciale e che in questo anno ogni vostro proposito si trasformi in una realtà magnifica e che attorno a voi ci siamo persone che vi mostrino il vostro immenso valore.

Buon anno amici miei, buon anno anime luminose, buon anno d’amore. 

venerdì 4 dicembre 2015

3 Anni


Eccoci ci siamo con oggi sono 3, si 3 anni che fai parte della mia vita, 3 anni che mi insegni a vedere la vita con gli occhi di un bambino quei occhi che da molto tempo non uso più, 3 anni di sorrisi che illuminano anche la giornata più buia, 3 anni di gesti e di parole che mi riempiono il cuore di felicità come nessun altra cosa al mondo può fare, 3 anni di cambiamenti, come sei cambiata tu da quando sei nata e allo stesso modo hai cambiato anche me, 3 anni di piccoli passi all'inizio ed ora invece siamo alla corsa alle arrampicate sui mobili, si vede che vuoi andare in alto a vedere cosa c'è sopra le nuvole per poi raccontarlo al tuo papà che in ogni caso ti sosterrà sempre, 3 anni di giochi perchè la vita è questo un bel gioca e la cosa importante è trovare un buon compagno di gioco e tu per me lo sei, 3 anni di lacrime per le cadute che hai fatto ma come sempre ti sei alzata e ci hai riprovato, cadrai e ti rialzerai di nuovo lo so perchè il tuo papà ha sempre cercato di insegnarti che le sfide vanno affrontare le paura vanno vinte, 3 anni di amore incondizionato che ho verso di te, un amore vero, puro, un amore che non ho mai provato per nessuno nemmeno per me stesso credo fino ad ora ma tu mi insegni che se ti amo amo anche me.
Come dice la canzone "sarà difficile lasciarti al mondo e tenere un pezzetto per me" perchè sono egoista ti vorrei tutta per me ma so anche che tu sceglierai la tua strada ed io sarò li con te al tuo fianco nel caso che ne avessi bisogno.
Nessun altra donna riuscirà ad riempire il mio cuore di così tanto amore come lo stai facendo tu, perche tu sei il mio grande amore e il mio amore più grande, sei la stella polare ci può essere il buio ma tu sei la che risplendi e che mi indichi la direzione, la via che mi porta da te, il tuo nome è tatuato sul mio corpo ma allo stesso tempo che lo tatuavo lo stesso tatuaggio veniva fatto sul mio cuore è una cosa indelebile per tutta la vita perchè tu sei parte di me ovunque tu sarai. Sei il mio angelo biondo, la mia "patata" come mi piace chiamarti, sei la mia dormigliona, sei tutto per me.
Mi ritrovo con i miei 44 anni a piangere mentre scrivo queste parole, lacrime che nascono dalle emozioni che mi fai provare come quelle che ho versato questa mattina fin che facevo vedere alla mamma un filmato che ho fatto.
Buon compleanno piccola mia tantissimi auguri. Ti Voglio Bene.
Un papà innamorato.

martedì 22 settembre 2015

AMORE/PAURA



Considerando bene la vita tutto è assoggettato a questi due sentimenti che sono "l'Amore" e la "Paura",  questi sono l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine, il bene e il male tutto quanto gira attorno a questi due, riflettiamoci bene perché tutto il resto è una variazione dello stesso tema.
Il sentimento più grande qual'è l'amore fa scaturite la paura perché nel momento in cui proviamo questo sentimento nella sua massima potenza in quel momento che pronunciamo le parole "TI AMO"  in quel preciso momento la paura si è già impossessata di noi, semplicemente perché non sappiamo se la persona a cui l'abbiamo detto ricambierà il nostro amore, se risponderà anche lei con un "ti amo". Andiamo oltre, questa persona ricambia il nostro amore, ma cosa succede in noi, la paura è ancora la padrona del rapporto, o relazione, perché da quel momento si insinuano tutta una serie di pensieri che ci fanno spostare tutta la nostra attenzione sulla paura semplicemente perché abbiamo paura di perdere questa persona, abbiamo paura che dopo un po' non gli piacciamo più, abbiamo paura che si innamori di qualcun altro e questo ci porta a vivere la relazione non più con il cuore ma immersi nella nostra mente, perché la paura risiede proprio li nella mente, e consideriamo che "la mente mente".
Tutto questo ci porta a sperimentare quella cosa dove sono focalizzati i nostri pensieri e in questo caso la Paura, semplicemente per effetto della legge di attrazione, pensieri di paura attirano situazioni di paura o esperienze di paura.
Cosa succede dal lato opposto se entriamo a piedi pari nella Paura? In questo caso sperimentiamo un cambio di percezione nel senso che quando ci troviamo di fronte ad una situazione, una relazione basata unicamente sulla paura, questo ci terrorizza e l'unica soluzione che abbiamo è quella di affrontare questa paura. Finché troviamo scappatoie, scorciatoie per non affrontare la paura, la paura sarà la compagna della nostra esistenza in quel periodo. L'affrontarla vuol dire vivere fino in fondo questo dolore e quando abbiamo toccato il fondo del barile c'è un cambiamento, una svolta e cioè quella di iniziare ad amore noi stessi, a sentirci delle persone complete, belle, in pace con se stessi, da qui iniziamo ad amare anche le persone che ci circondano che ci sono state vicine in questo viaggio fino in fondo al tunnel, qui la mente scompare e tutto viene percepito con il cuore e da qui succedono tutte le cose meravigliose della vita, sperimentiamo la vera gioia, la vera felicità, il vero amore.
Perfido da dirsi ma qui inizia di nuovo il giro della ruota della vita e iniziamo a fare esperienza di nuovo con la paura per poi ritornare nell'amore.
Amore/paura sono le facce di una stessa medaglia, possiamo vedere una faccia alla volta non possono coesistere insieme, o una o l'altra. Quando siamo consapevoli di questa cosa possiamo affrontare la vita con uno spirito diverso perché sappiamo che dopo la tempesta ritornerà il sole, che dopo il buio della notte ritornerà la luce del sole, che dopo una salita faticosa ci sarà la discesa.
Siamo essere meravigliosi e ci meritiamo il meglio da questa vita, quando saremo in grado di dare maggiormente spazio al nostro cuore allontanando le paure, vivremo affrontando tutto con la consapevolezza che nulla di quello che ci può accadere è più grande di quello che possiamo affrontare e superare.

giovedì 11 giugno 2015

Le Nuove generazioni




Insieme ad alcuni amici ho trascorso qualche giorno al mare, l’hotel prevedeva anche un animazione sia in spiaggia che per la sera in albergo. Un pomeriggio l’animatore organizza una torneo di beach volley, al qual partecipo assieme ai miei amici. Considerando che siamo quasi tutti della stessa età prendiamo, questo mini torneo, molto alla goliardica e solo esclusivamente per divertirci. Ci capita di affrontare una squadra di ragazzi che all’incirca avranno avuto 18-20 anni, e man mano che si sviluppa la partita noto una cosa che mi ha veramente lasciato perplesso e poi ho condiviso questa mia impressione con gli amici. I giovani, questi giovani, durante tutta la partita non hanno fatto nemmeno un sorriso, considerando che il nostro gruppo, o squadra, quando si tratta di scherzare o fare battute siamo dei grandi e in quella partita noi ci siamo divertiti ci siamo presi in giro e anche non l’animatore abbiamo scherzato, ma loro nulla tutti seri e ho percepito che l’unica cosa che aspirassero era vincere, vincere, vincere. Gli osservo sempre di più è vedovo che in quella squadra di amici non c'era comunicazione sembravano sei elementi che non si conoscessero nemmeno, mi viene in mente il film Top Gun quando Tom Cruise gioca a beach sulla spiaggia che ad ogni punto si danno il cinque, ma loro nulla, sembra che ogni punto fatto fosse una cosa dovuta una prerogativa assoluta.
Ma mi chiedo queste nuove generazioni che vengono avanti quali ideali hanno?, in cosa credono?, qual è la visione che hanno della vita?, mi è balenato un pensiero che forse i sorrisi li sanno fare solo con lo smartphone mettendo le emotions. Ora riconsidero un filmato che circolava qualche tempo fa su internet di quel ragazzo intento a scrivere al telefonino che si perde l’incontro con una ragazza che rivisitando la storia e fermandosi con questa ragazza a parlare poi diventerà sua moglie. I giovani d’oggi comunicano solo o quasi esclusivamente con messaggi, whatsapp, twitter, facebook o cose simili.
Alla fine di quella partita mi sono proprio rattristato perché ho visto persone che si stanno perdendo il meglio della loro vita, si stanno perdendo la loro gioventù, si stanno perdendo le emozioni quelle vere, si stanno perdendo il divertimento di essere circondati da veri amici, si stanno perdendo il dire ad una ragazza di amo guardandola negli occhi e vedendo l’espressione del suo viso.
Io vi dico ragazzi vivete la vita perché il tempo che sprecate dietro al display di un telefonino nessuno mai ve lo ridarà, uscite di case e ballate sotto la pioggia se vi va, camminate scalzi su un prato per sentire la sensazione dell’erba sotto i piedi, guardatevi un alba o un tramonto tenendovi per mano con la vostra fidanzata, vivetevi le emozioni belle o brutte che siamo perché entrambe vi fanno crescere e vi porteranno ad essere persone migliori, circondatevi di persone e situazioni che vi rendono felici, e soprattutto sorridete perché il sorriso è contagioso.

giovedì 28 maggio 2015

Il momento giusto...





Le cose nella vita arrivano nel momento opportuno ne un secondo prima ne un secondo dopo, fateci caso. Le cosi dette “fatalità” o “coincidenze”, come vengono spesso definite,  nella non sono altro che momenti in cui si manifestano i nostri sogni più reconditi, quelli di cui non siamo pienamente consapevoli, quello che sogniamo e vogliamo per noi.
Mi capita spesso, come è successo non più di 10 giorni fa, di entrare nel mio studio e fermarmi davanti alla libreria per scegliere un libro perché mi era venuta voglia di leggere e così a caso scelgo un libro che non ricordo nemmeno quando l’ho acquistato, un libriccino alla vista piccolino nelle dimensioni, lo prendo, guardo il titolo “I quattro accordi di Don Miguel Ruiz” e leggo la prima pagina in piedi davanti alla libreria, e già da quella pagina mi rendo conto che era il momento di leggere quel libro, perché dalle prime parole mi risuonava qualcosa dentro, il libro è sulla mia stessa vibrazione del momento della mia vita che sto vivendo. Letteralmente il libro l’ho divorato in ogni pagina c’era qualcosa che dissipava la nebbia che mi avvolgeva, ogni riga era una piccola luce che si accendeva ed schiariva il buoi che mi circondava, ogni parola il suono di una voce che ti indica la strada da intraprendere. Cosi mi ritrovo ancora davanti alla libreria per scegliere un altro libro guardo e riguardo e i miei occhi ricadono sempre su un libro in particolare, acquistato anche questo anni fa, penso all’incirca due anni fa, è un libro di Osho, non ho mai letto prima un suo libro e penso “ok leggiamo questo” il titolo è tutto un programma “Il libro dei segreti”. Fin dall’inizio mi accorgo che Osho è più impegnativo nel leggerlo, ma già subito ho imparato ad apprezzarlo e tra le righe mi accorgo che sembra una continuazione del libro finito poco prima, una sorta di chiarimento, un approfondimento. Mi rendo conto di quanto sono inscatolato, ingabbiato, rinchiuso in un sogno che viene chiamato realtà, ma di quale realtà stiamo parlando?, di quella che vogliono farci passare per vita, inquadrati e soggiogati da una realtà che non è la nostra, o parliamo della nostra realtà di quella che vogliamo vivere. Mi chiedo, da adulto e genitore, quanto male stiamo facendo ai nostri figli, quanto li stiamo addomesticando per essere come li vogliamo noi, perché non gli insegnamo ad essere soltanto se stessi, ad avere dei sogni e di realizzarli, perché si i bambini hanno paura di cadere e magari di farsi male ma questo non vieta loro di rialzarsi ogni volta che cadono, non sanno cos’è la sconfitta, non sanno cos’è arrendersi, loro di rialzano perché sono curiosi di vedere, di capire, di toccare, di arrivare fino a quel che desiderano. Quanto abbiamo perso, nella nostra evoluzione di diventare adulti, del bambino che eravamo, quanto la società ci ha addomesticati a suo piacimento?  Pensate che assurdità, le persone che sono libere da questo addomesticamento sono considerate pazze, persone ad emarginare da richiudere, dei visionari. Preferisco essere un pazzo e visionario piuttosto che essere u

venerdì 22 maggio 2015

CHI SONO?



Ma chi sono, una domanda che quasi tutti noi nel corso della nostra vita ci siamo posti e quale risposta vi siete dati?
Qualcuno sarà esattamente quello che aveva immaginato da bambino qualcun altro una persona totalmente diversa da quell’immaginario. La vita ci porta e ci ha portato ha fare certe esperienze ed a circondarci di persone che in qualche modo hanno influenzato noi e di conseguenza la nostra vita in tutto e per tutto. Si anche io ho fatto esperienze, incontrato persone, allacciato relazioni  che mi hanno portato ad essere l’uomo che sono e ad essere il padre che sono, con i miei pensieri, i miei valori, le cose in cui credo, le persone che sono rimaste al mio fianco, le persone che sono entrate ed uscita dalla mia vita, persone che mi hanno dato e lasciato qualcosa di loro e persone invece che mi hanno solo tolto qualcosa di me. Parlando con una persona ieri mi sono ricordato chi ero da bambini e quali fossero le mie paure quelle cose che mi bloccavano che mi facevano sentire in imbarazzo e se oggi penso e mi guardo indietro vedo quanti ostacoli sono stato in grado di superare. Potrei credere che mi merito una bella pacca sulla spalla per quanto sono stato bravo, la pacca ci sta, ma che serva per farmi capire che di strada davanti a me c’è ne ancora molta da fare, perché non si è mai arrivati si è sempre in viaggio, il bello della vita è proprio questo che non c’è nulla di scontato ed ogni giorno, ora, minuto impariamo sempre qualcosa di nuovo.
Ora penso ad un mio grandissimo amico che in questo momento sta camminando sulla via dei pellegrini che lo porterà fino a Santiago de Compostela e forse oltre. Una bellissima metafora della vita questo cammino, sei da solo con in spalla uno zaino carico delle tue esperienze, all’inizio non si sente tanto il peso ma con il proseguire del viaggio il peso fa la differenza e cominciamo a capire che dobbiamo liberarci del superfluo di quello che non conta più per noi, ma che è li solo perché in qualche circostanza pensiamo che ci possa essere ancora utile, ma passo dopo passo questo peso inizia a segnarci le spalle finché non arriviamo al punto che ci fermiamo guardiamo dentro e iniziamo a togliere le cose che non ci servono più e le lasciamo per strada. Noi siamo lo zaino e più cose chi portiamo nella vita e più questa chi insegnerà che durante il nostro viaggio dobbiamo imparare a lasciare andare il superfluo. Con questo mio amico mi sento spesso e in quello che mi racconta vedo la bellezza e l’ironia della vita, cammini in mezzo a tanti altri pellegrini ma sei da solo perché cammini con le tue gambe, con le ginocchia che ti fanno male, con le tue vesciche ai piedi, le persone che ti circondano possono aiutarti a rialzarti a darti dei consigli per farti passare le vesciche o il male alle ginocchia ma poi in fondo sei tu che decidi di continuare ed arrivare alla meta che ti sei prefissato.
Il cammino ti permette anche di ritrovare te stesso e di vedere veramente chi sei, la tua determinazione, la tua forza, il tuo amore per te stesso, la volontà di non abbandonare, sei libero di piangere per la gioia o per il dolore, ti vedi senza maschere e ti mostri senza maschere. C’è un rituale o meglio un saluto che si fanno i pellegrini quando si incontrano ed è questo “Ultreya“ tradotto “Più avanti” e si risponde “Suseya, adjuva nos Deus“ che tradotto significa “In alto, Dio ci protegge”.
Per me questo è un periodo che sono alla ricerca e alla riscoperta di chi sono, di cosa voglio, di cosa mi piace e di cosa mi far star bene, togliendo tutte quelle credenze e quei pensieri di cosa possa pensare la gente di me, senza condizionamenti per quello che gli altri vogliono che io sia semplicemente per essere accettato, è ora di mettere al primo posto me stesso, di amarmi per quello che sono, di accettarmi per quello che sono diventato anche se non è quello che volevo da piccino, ma ho anche una bella notizia ho ancora tutta la vita per far si che io diventi quello che voglio essere, di avere vicino a me le persone che mi fanno star bene e meglio, di fare quello che mi piace, di alzarmi il mattino con il sorriso sulle labbra e andare a letto ancora con il sorriso perché sono felice di quello che ho fatto nella giornata perché le cose belle sono li che mi aspettano ed è ora che io me le vada a prendere.