giovedì 17 novembre 2011

UNA PASSIONE TI FA SCOPRIRE UN MONDO FANTASTICO



Una delle mie tante passioni mi ha fatto scoprire qualche anno fa un mondo del tutto a me sconosciuto ma che alla scoperta ne sono rimasto affascinato e quasi spiazzato però porto ancora nel cuore il suo ricordo indelebile.
La passione di cui parlo è la bicicletta e precisamente la mountain bike (MTB), negli anni in cui mi dedicavo a livello agonistico a questo sport mi è stato chiesto se volevo partecipare ad un corso per diventare istruttore di MTB e collaborare con l'associazione gestita dal presidente della mia squadra. Accettai, non immaginando minimamente a quale esperienza l'universo mi avrebbe messo difronte, credevo che il mio compito principale fosse quello di condurre dei turisti su percorsi inseriti nella natura e far conoscere posti che ci arrivi a piedi o in bicicletta o con nessun altro messo, ma sbagliavo. Mi fu proposto di andare ad insegnare nelle scuole elementari cosa significa andare in bicicletta e il rispetto della natura quando si usa questo messo di trasporto e di divertimento, anche questa volta accettai l'offerta anche se non avevo mai insegnato e questo mi metteva addosso un po' di agitazione.
Il primo impatto su abbastanza freddo, ma non per causa dei bambini ma per causa mia, perché i miei comportamenti erano come se difronte a me ci fossero degli adulti, invece avevo delle anime pure, solo dopo qualche momento il clima inizio a cambiare e da freddo inizio a diventare tiepido e poi caldo fino a diventare bollente. E' stato quando ho finito la prima lezione e sono ritornato a casa che ho iniziato a rivivere quella magnifica esperienza vissuta qualche ora prima, sulla mia faccia si è stampato un bellissimo sorriso perchè pensavo a quello che i bambini avevano fatto a quello che avevano chiesto, alle domande che mi avevano fatto, alla loro curiosità, alla voglia di affrontare i percorsi che avevo disegnato ed a superare gli ostacoli disseminati sul tracciato. Alla fine ho pensato ma che bell'insegnamento di vita che mi hanno dato questi ragazzini, curiosità, entusiasmo, allegria, voglia di mettersi alla prova, coraggio, spirito di competizione, tutte doti che faccio fatica a vedere ancora nelle persone adulte. Ad ogni lezione che tenevo il rapporto con i ragazzini era sempre più allegro, ci divertivamo e ridevamo anche per delle semplici cadute di qualcuno ma tutti erano pronti ad aiutarlo, nel gruppo c'erano anche delle ragazze e qualcuna all'inizio aveva paura ad affrontare gli ostacoli anche se io davo il mio aiuto per superarli, però man mano che proseguiva il corso hanno iniziato ad avere fiducia in me e poi in loro stesse perchè alla fine superavano gli ostacoli da sole, che grande traguardo per loro e per me una grande soddisfazione nel vedere questo. Devo dire che i compagni hanno sempre aiutato incitando i bambini che all'inizio avevano delle difficoltà nel affrontare tutto il tracciato, anche i più bravi che finivano il percorso per primi poi applaudivano gli altri, si era formato una grande unione tra tutto il gruppo.
Cosi arrivò il giorno dell'ultima lezione, vedevo che i ragazzini erano un po' tristi rispetto alle volte precedenti ed in quell'occasione ho cercato proprio di farli divertire il più possibile facendogli fare quello che più gli piaceva, perciò ho fatto scegliere a loro quali ostacoli volevano e quale percorso dovevo preparare, in quel giorno ci siamo ritrovati a giocare a bagnarsi con le borracce d'acqua in un interminabile risata collettiva perfino le maestre ridevano. Alla fine le maestre sono venute a congratularsi per il bel lavoro che abbiamo fatto con i bambini, hanno lodato l'iniziativa e hanno manifestato la loro volontà che la cosa si ripetesse anche negli anni successivi.
Ma il bello doveva ancora arrivare, quando avevo sistemato tutta l'attrezzatura si avvicinano tutti i ragazzini e uno di loro mi dice, abbiamo qualcosa per te e mi porge una letterina scritta da tutta la classe e firmata da ogni singolo bambino, leggendo quella lettera quasi mi commuovo ed ero felicissimo per le parole che avevano scritto, quella lettera la conservo ancora ed ogni tanto mi capita di andare a rileggerla, ed ora più che mai mi chiedo perchè non conserviamo l'animo che abbiamo da bambini perchè più diventiamo grandi più perdiamo quell'entusiasmo della vita che hanno i bambini, perchè da adulti abbiamo timore di fare una domanda per la paura di passare da stupidi, i bambini fanno le domande anche più banali perchè sono curiosi perchè hanno voglia di sapere di capire, perchè non prendiamo esempio dai ragazzini e impariamo a sorridere, ad essere allegri e a dimostrare quello che si prova, invece di nascondere tutto sotto un'armatura solo perchè siamo adulti e dobbiamo anzi vogliamo passare per duri, condivido pienamente quando si dice che i bambini sono anime pure, sono più anime che esseri umani, perchè quello che ti trasmettono è qualcosa di eccezionale qualcosa di unico qualcosa che ti rimane dentro per tutta la vita, e se qualcuno mi chiede qual'è stata la più bella esperienza della vita, io rispondo l'esperienza che ho avuto con i ragazzini.
Forse è per quello che io mi sento un eterno ragazzino???

mercoledì 9 novembre 2011

Matteo Caurla: WINDSURF UNA METAFORA DELLA VITA

Matteo Caurla: WINDSURF UNA METAFORA DELLA VITA: Tutto inizia qualche anno fà quando un mio carissimo amico mi propone di fare un corso di windsurf. In quel periodo avevo già una passione ...

WINDSURF UNA METAFORA DELLA VITA


Tutto inizia qualche anno fà quando un mio carissimo amico mi propone di fare un corso di windsurf. In quel periodo avevo già una passione che mi occupava buona parte del mio tempo libero, che era la bicicletta, ma accettai ugualmente la sua proposta, pensando è una cosa nuova perchè non provarla.
Ricordo ancora il corso si teneva il 7 e 8 giugno presso una scuola di windsurf di Torbole sul lago di Garda a poca distanza da dove abito, per partecipare al corso avevo rinunciato ad una gara in bici da strada, ecco perchè ricordo ancora bene quella data.
Durante la settimana che precedeva il corso molti pensieri affollavano la mia testa, e anche un po' di ecitazione per la nuova esperiena che in quel fine settimana mi aspettava, nella testa correvano e si rincorrevano pensieri contrastanti, da un lato sensi di colpa per la mia scelta di non partecipare alla gara in bici, dall'altra l'incognita di andare a provare qualcosa di nuovo qualcosa che non conoscevo e quindi mi faceva salire quel senso di paura.
Finalemente arriva il sabato, partenza il mattino presto assieme ad altri 3 amici, ci presentiamo al corso dove inizialmente ci viene spiegato come si svolgerà il corso e poi anche l'intero week end, mi sentivo un pesce fuor d'acqua in quell'ambiente sconosciuto, sbrigato la fare burocratica ed economica dell'iscrizione ci dividono in gruppi dove un istruttore inizia una parte teorica dove ci viene detto il nome dei venti e la loro direzione, ma soprattutto ci viene speigato come far girare la "tavola" quando si è in acqua, questa manovra avviene semplicemente spostando in avanti o indietro l'albero della vela, successivamente viene fatta una prova di come si recupera la vela quando è in acqua, che serve anche per la partenza. Dopo questa parte teorica si passa alla vestizione con muta in neoprene e alla consegna di tavola e vela e poi..... tutti in acqua a provare questa nuova esperienza. All'inizio tutto sembra molto difficile, il vento e la corrente la facevano da padrona e mi portavano alla deriv, con conseguente recupero da parte di un motoscavo atto a fare questo tipo di interventi, la mia consolazione era che non ero il solo in quella situazione la barca era spesso piena di principianti recuperati alla deriva. Man mano che le ore passavano prendevo sempre più dimestichezza con la nuova attrezzatura e iniziavo pure a divertirmi governando la mia piccola imbarcazione a vela.
Da quel week end inizio un pelegrinaggio durante tutti i fine settimana in quella località dove il vento è visto come un compagno invece che un fastidioso elemento della natura. Tutto ciò mi ha portato che alla fine dell'estate sono riuscito a fare la mia prima planata con il windsurf, un'esperienza a dir poco afrodisiaca, ero in mezzo al lago che urlavo dalla felicità, dall'emozione ed anche per la soddisfazione di aver raggiunto l'obbiettivo, non avevo nemmeno il controllo del mezzo ma chi se ne importa l'importante era planare, sfrecciare ad alta velocita a filo d'acqua sembrava quasi di volare. Il ricordo di quei momenti è ancora nitido nella mia mente ma sopratutto nella mia pancia, tutto ha inizio da una semplice e breve planata, poi si è sempre alla ricerca di planate più lunghe e più veloci.
Perchè il windsurf come una metafora della vita??? ... perchè in questi periodi dove ho avuto tempo di pensare, dove la mia vita ha subito un brusco rallentamento, dove sono stato costretto, per ragioni fisiche a non fare cio che mi piace, ho riflettuto su quello che facevo abitualmente ed ho scoperto che tutto può essere ricondotto alle esperienze di vita. Se non si ha determinazione difficilmente di fa lontano, come per il windsurf se all'inizio non hai determinazione difficilmente si riesce a planare, il windsurf ti insegna che se ti cade la vela in acqua devi recuperarla se vuoi tornare a casa altrimenti sei destinato ad andare alla deriva, come nella vita quando cadi se non ti rialzi sei destinato ad essere relegato ai margini, per riuscire ad andare in windsurf devi conoscere prima venti e direzioni cosi da poterti regolare quando sei in acqua, nella vita se non hai le conoscenze di ciò che fai non riuscirai mai ad essere eccellente nella tua attività, nella vita se non hai un buon controllo delle cose che ti circondano difficilmente potrai andare veloce senza rischiare di schiantarti così nel windsurf se non hai padronanza della tavola e della vela quasi certamente non riuscirai a raggiungere lunghe planate ed alte velocità e grande divertimento, nella vità il vento può essere considerato un fattore di disturbo mentre per il windsurf è un amico inseparabile perchè che manca lui manca la cosa proncipale quella mano che ti sorregge sia durante il divertimento sia che ti aiuta nei momenti di difficolta, questa mano è tipica degli amici veri.
Tante cose accomunano il windsurf alla nostra vita, superficialmente sembra un passatempo, un divertimento, ma se si guarda in profondità una semplice attività ricreativa come il surf nasconte una serie di insegnamenti che ci illuminano su quanto sia bella la vita e di come alle volte non siamo grati delle cose che abbiamo e facciamo, perchè sembrano cose normali invece sono cose straordinarie come lo siamo noi.