Una delle mie tante passioni mi ha fatto scoprire qualche anno fa un mondo del tutto a me sconosciuto ma che alla scoperta ne sono rimasto affascinato e quasi spiazzato però porto ancora nel cuore il suo ricordo indelebile.
La passione di cui parlo è la bicicletta e precisamente la mountain bike (MTB), negli anni in cui mi dedicavo a livello agonistico a questo sport mi è stato chiesto se volevo partecipare ad un corso per diventare istruttore di MTB e collaborare con l'associazione gestita dal presidente della mia squadra. Accettai, non immaginando minimamente a quale esperienza l'universo mi avrebbe messo difronte, credevo che il mio compito principale fosse quello di condurre dei turisti su percorsi inseriti nella natura e far conoscere posti che ci arrivi a piedi o in bicicletta o con nessun altro messo, ma sbagliavo. Mi fu proposto di andare ad insegnare nelle scuole elementari cosa significa andare in bicicletta e il rispetto della natura quando si usa questo messo di trasporto e di divertimento, anche questa volta accettai l'offerta anche se non avevo mai insegnato e questo mi metteva addosso un po' di agitazione.
Il primo impatto su abbastanza freddo, ma non per causa dei bambini ma per causa mia, perché i miei comportamenti erano come se difronte a me ci fossero degli adulti, invece avevo delle anime pure, solo dopo qualche momento il clima inizio a cambiare e da freddo inizio a diventare tiepido e poi caldo fino a diventare bollente. E' stato quando ho finito la prima lezione e sono ritornato a casa che ho iniziato a rivivere quella magnifica esperienza vissuta qualche ora prima, sulla mia faccia si è stampato un bellissimo sorriso perchè pensavo a quello che i bambini avevano fatto a quello che avevano chiesto, alle domande che mi avevano fatto, alla loro curiosità, alla voglia di affrontare i percorsi che avevo disegnato ed a superare gli ostacoli disseminati sul tracciato. Alla fine ho pensato ma che bell'insegnamento di vita che mi hanno dato questi ragazzini, curiosità, entusiasmo, allegria, voglia di mettersi alla prova, coraggio, spirito di competizione, tutte doti che faccio fatica a vedere ancora nelle persone adulte. Ad ogni lezione che tenevo il rapporto con i ragazzini era sempre più allegro, ci divertivamo e ridevamo anche per delle semplici cadute di qualcuno ma tutti erano pronti ad aiutarlo, nel gruppo c'erano anche delle ragazze e qualcuna all'inizio aveva paura ad affrontare gli ostacoli anche se io davo il mio aiuto per superarli, però man mano che proseguiva il corso hanno iniziato ad avere fiducia in me e poi in loro stesse perchè alla fine superavano gli ostacoli da sole, che grande traguardo per loro e per me una grande soddisfazione nel vedere questo. Devo dire che i compagni hanno sempre aiutato incitando i bambini che all'inizio avevano delle difficoltà nel affrontare tutto il tracciato, anche i più bravi che finivano il percorso per primi poi applaudivano gli altri, si era formato una grande unione tra tutto il gruppo.
Cosi arrivò il giorno dell'ultima lezione, vedevo che i ragazzini erano un po' tristi rispetto alle volte precedenti ed in quell'occasione ho cercato proprio di farli divertire il più possibile facendogli fare quello che più gli piaceva, perciò ho fatto scegliere a loro quali ostacoli volevano e quale percorso dovevo preparare, in quel giorno ci siamo ritrovati a giocare a bagnarsi con le borracce d'acqua in un interminabile risata collettiva perfino le maestre ridevano. Alla fine le maestre sono venute a congratularsi per il bel lavoro che abbiamo fatto con i bambini, hanno lodato l'iniziativa e hanno manifestato la loro volontà che la cosa si ripetesse anche negli anni successivi.
Ma il bello doveva ancora arrivare, quando avevo sistemato tutta l'attrezzatura si avvicinano tutti i ragazzini e uno di loro mi dice, abbiamo qualcosa per te e mi porge una letterina scritta da tutta la classe e firmata da ogni singolo bambino, leggendo quella lettera quasi mi commuovo ed ero felicissimo per le parole che avevano scritto, quella lettera la conservo ancora ed ogni tanto mi capita di andare a rileggerla, ed ora più che mai mi chiedo perchè non conserviamo l'animo che abbiamo da bambini perchè più diventiamo grandi più perdiamo quell'entusiasmo della vita che hanno i bambini, perchè da adulti abbiamo timore di fare una domanda per la paura di passare da stupidi, i bambini fanno le domande anche più banali perchè sono curiosi perchè hanno voglia di sapere di capire, perchè non prendiamo esempio dai ragazzini e impariamo a sorridere, ad essere allegri e a dimostrare quello che si prova, invece di nascondere tutto sotto un'armatura solo perchè siamo adulti e dobbiamo anzi vogliamo passare per duri, condivido pienamente quando si dice che i bambini sono anime pure, sono più anime che esseri umani, perchè quello che ti trasmettono è qualcosa di eccezionale qualcosa di unico qualcosa che ti rimane dentro per tutta la vita, e se qualcuno mi chiede qual'è stata la più bella esperienza della vita, io rispondo l'esperienza che ho avuto con i ragazzini.
Forse è per quello che io mi sento un eterno ragazzino???