venerdì 22 maggio 2015

CHI SONO?



Ma chi sono, una domanda che quasi tutti noi nel corso della nostra vita ci siamo posti e quale risposta vi siete dati?
Qualcuno sarà esattamente quello che aveva immaginato da bambino qualcun altro una persona totalmente diversa da quell’immaginario. La vita ci porta e ci ha portato ha fare certe esperienze ed a circondarci di persone che in qualche modo hanno influenzato noi e di conseguenza la nostra vita in tutto e per tutto. Si anche io ho fatto esperienze, incontrato persone, allacciato relazioni  che mi hanno portato ad essere l’uomo che sono e ad essere il padre che sono, con i miei pensieri, i miei valori, le cose in cui credo, le persone che sono rimaste al mio fianco, le persone che sono entrate ed uscita dalla mia vita, persone che mi hanno dato e lasciato qualcosa di loro e persone invece che mi hanno solo tolto qualcosa di me. Parlando con una persona ieri mi sono ricordato chi ero da bambini e quali fossero le mie paure quelle cose che mi bloccavano che mi facevano sentire in imbarazzo e se oggi penso e mi guardo indietro vedo quanti ostacoli sono stato in grado di superare. Potrei credere che mi merito una bella pacca sulla spalla per quanto sono stato bravo, la pacca ci sta, ma che serva per farmi capire che di strada davanti a me c’è ne ancora molta da fare, perché non si è mai arrivati si è sempre in viaggio, il bello della vita è proprio questo che non c’è nulla di scontato ed ogni giorno, ora, minuto impariamo sempre qualcosa di nuovo.
Ora penso ad un mio grandissimo amico che in questo momento sta camminando sulla via dei pellegrini che lo porterà fino a Santiago de Compostela e forse oltre. Una bellissima metafora della vita questo cammino, sei da solo con in spalla uno zaino carico delle tue esperienze, all’inizio non si sente tanto il peso ma con il proseguire del viaggio il peso fa la differenza e cominciamo a capire che dobbiamo liberarci del superfluo di quello che non conta più per noi, ma che è li solo perché in qualche circostanza pensiamo che ci possa essere ancora utile, ma passo dopo passo questo peso inizia a segnarci le spalle finché non arriviamo al punto che ci fermiamo guardiamo dentro e iniziamo a togliere le cose che non ci servono più e le lasciamo per strada. Noi siamo lo zaino e più cose chi portiamo nella vita e più questa chi insegnerà che durante il nostro viaggio dobbiamo imparare a lasciare andare il superfluo. Con questo mio amico mi sento spesso e in quello che mi racconta vedo la bellezza e l’ironia della vita, cammini in mezzo a tanti altri pellegrini ma sei da solo perché cammini con le tue gambe, con le ginocchia che ti fanno male, con le tue vesciche ai piedi, le persone che ti circondano possono aiutarti a rialzarti a darti dei consigli per farti passare le vesciche o il male alle ginocchia ma poi in fondo sei tu che decidi di continuare ed arrivare alla meta che ti sei prefissato.
Il cammino ti permette anche di ritrovare te stesso e di vedere veramente chi sei, la tua determinazione, la tua forza, il tuo amore per te stesso, la volontà di non abbandonare, sei libero di piangere per la gioia o per il dolore, ti vedi senza maschere e ti mostri senza maschere. C’è un rituale o meglio un saluto che si fanno i pellegrini quando si incontrano ed è questo “Ultreya“ tradotto “Più avanti” e si risponde “Suseya, adjuva nos Deus“ che tradotto significa “In alto, Dio ci protegge”.
Per me questo è un periodo che sono alla ricerca e alla riscoperta di chi sono, di cosa voglio, di cosa mi piace e di cosa mi far star bene, togliendo tutte quelle credenze e quei pensieri di cosa possa pensare la gente di me, senza condizionamenti per quello che gli altri vogliono che io sia semplicemente per essere accettato, è ora di mettere al primo posto me stesso, di amarmi per quello che sono, di accettarmi per quello che sono diventato anche se non è quello che volevo da piccino, ma ho anche una bella notizia ho ancora tutta la vita per far si che io diventi quello che voglio essere, di avere vicino a me le persone che mi fanno star bene e meglio, di fare quello che mi piace, di alzarmi il mattino con il sorriso sulle labbra e andare a letto ancora con il sorriso perché sono felice di quello che ho fatto nella giornata perché le cose belle sono li che mi aspettano ed è ora che io me le vada a prendere.

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